La storia delle perle di vetro è antichissima e multiculturale, piena di scambi e incontri. Prodotte in Egitto e in Asia già migliaia di anni prima di Cristo, si sono poi diffuse in Europa durante l’epoca romana, per poi essere dimenticate e riscoperte nel Rinascimento.
In America, sono arrivate con le colonizzazioni europee a partire dal XVI secolo, e le popolazioni locali sono rimaste affascinate fin dal primo contatto da queste bellissime perle resistenti, brillanti e dai colori vivaci.

Photo: @cassandracury

Le miçangas e gli ornamenti dei nativi brasiliani

In Brasile, chiamiamo queste perle di vetro miçangas, una parola di origine africana (dalla lingua Quimbundu, parlata in Angola): masanga – plurale di musanga – significa infatti “piccole perle di vetro”.
Entrarono a far parte del patrimonio culturale di alcune tribù brasiliane in seguito al contatto con i coloni europei. Le popolazioni locali – che non conoscevano la lavorazione del vetro – ne furono subito attratte e adottarono immediatamente l’uso di queste perle, incorporandole nella loro cultura: tanto che svilupparono una straordinaria arte ornamentale.

Entrando in contatto – tramite amici – con alcuni popoli dell’Alto Xingu (riserva territoriale creata per alcune popolazioni indigene e situata a nord dello stato di Mato Grosso, nell’area del fiume Xingu), sono rimasta incantata nel vedere per la prima volta i loro bellissimi gioielli realizzati con queste perline. Un pezzo che mi ha colpita in modo particolare è stata la collana da donna, realizzata con migliaia di minuscole perline monocromatiche montate su filo di cotone, per un totale di più di cinquanta giri. Lunga, colorata e voluminosa, copre praticamente tutto il petto della donna che, mentre balla, crea un gioco di movimenti che ogni tanto svela il seno.

Photo: @cassandracury

So bene che nello Xingu, e nelle società native americane in generale, mostrare il seno è qualcosa di più che naturale – tuttavia, ai miei occhi, queste collane importanti e potenti richiamano l’ammirazione e l’attrazione per questa parte del corpo delle donne.
Queste collane sono ornamenti tipicamente femminili. Tuttavia, uomini, donne e bambini hanno l’abitudine di utilizzare una cintura simile a queste collane, composta da tanti fili di perline e che si annoda intorno all’addome, appoggiandosi lungo la linea dei fianchi.

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Il “pizzo” delle donne katukina

I clan appartenenti alla popolazione katukina – insediati nello stato brasiliano di Acre, nel nord-ovest del Brasile – amano molto la musica: hanno infatti molti gruppi musicali nei loro villaggi e, secondo me, hanno una sensibilità unica per le sfumature e i giochi di colore. La tradizione vuole che siano sempre le donne a realizzare, con grande cura, gli oggetti di scena: sono uno diverso dall’altro, creati ognuno con la propria identità.
Le donne katukina realizzano anche elaboratissimi braccialetti per braccia e caviglie e grandi collane: utilizzando sempre le miçangas, li eseguono sfruttando gli accostamenti cromatici per creare un effetto-pizzo, molto originale e colorato.

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