L’origine delle perle

In innumerevoli culture in tutto il mondo, la perla ha un suo mito di origine. Gli arabi credevano che queste gemme fossero le lacrime degli dei che, cadute nell’oceano si erano inserite nelle ostriche. I Greci credevano le perle fossero le lacrime di Afrodite, la dea dell’amore. Sono sempre stata affascinata da queste storie romantiche.

La classificazione delle perle

Sebbene classificate come pietre preziose, le perle sono particolari soprattutto per il fatto che sono le uniche gemme che si formano e si trovano all’interno di una creatura vivente. A differenza di altre pietre, le perle non hanno bisogno di essere tagliate e lucidate prima del loro utilizzo. La perla è una delle gemme più antiche ed è stata considerata un gioiello per oltre 6000 anni. Le perle naturali erano così rare e preziose che solo l’élite ricca e nobile poteva acquisirle.

Perle naturali o coltivate

Solo uno su diversi milioni di molluschi produce una perla. Al giorno d’oggi, tuttavia, sono molto comuni le perle coltivate. Ecco perché sono presenti nei gioielli di tutto il mondo.

Il 1800 ha visto una diminuzione quasi totale delle perle naturali dovuta a una raccolta eccessiva.

In seguito, in Giappone hanno inventato una particolare metodologia che consentiva di coltivarle. Nel 1893, Kokichi Mikimoto riuscì a produrre la prima perla semisferica coltivata al mondo. Più tardi, Tokichi Nishikawa, Shinpei Mise e Kokichi Mikimoto imisero a punto una precisa tecnologia per la coltura delle perle sferiche.

Nel 1905, Mikimoto riuscì a coltivare una perla sferica con ostriche Akoya. Grazie a questo successo, la perla coltivata giapponese e il nome Mikimoto divennero famosi in tutto il mondo.

Nel 1912, l’industria europea delle perle chiese ai tribunali di Parigi e Londra di vietare la vendita delle perle coltivate giapponesi come “vere perle”. Sostenevano che le perle coltivate fossero di qualità inferiore. Ma gli scienziati in Francia e in Inghilterra dimostrarono che una perla coltivata e una perla naturale erano identiche per composizione e qualità.

Da quel momento in avanti abbiamo assistito a produzioni di grandi quantità di perle coltivate e con costi accessibili.

C’è qualche differenza tra le perle naturali e quelle coltivate?

L’unica differenza tra una perla coltivata e una naturale è se viene impiantato o no l’irritante. L’irritante della perla coltivata è creato partendo dal guscio di Pig-toe (clam shell) a forma di perla rotonda. Il guscio di Pig-toe ha proprietà genetiche simili All’Ostrica Akoya e quindi riduce il rischio di rigetto da parte dell’ostrica.

In questo modo il guscio produce più madreperla, che ricopre l’irritante. La madreperla è la sostanza lucida che si trova all’interno della maggior parte delle conchiglie ed è composta da due minerali: aragonite e conchiolina. La grande quantità di madreperla che si forma intorno all’irritante col tempo finisce per trasformarsi in perla.

Nelle perle naturali si può trovare una molteplicità di colorazioni, come il bianco, il nero, il grigio e molte altre sfumature. Il bianco però è il più comuni mentre le perle colorate sono trovano più frequentemente nelle perle d’acqua dolce.

Perché indossare le perle?

La perla è uno dei gioielli più femminili e spesso significa ricchezza, regalità, potere, fertilità e amore in molte culture tra le più disparate.

Secondo me, la perla dona un’aura speciale a chi la indossa. Illumina la donna evidenziandone la bellezza. Ecco il motivo per cui spesso utilizzo le perle nella creazione dei miei gioielli.

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